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SPINA BIFIDA: IN GERMANIA SI TENTA FETOSCOPIA
08/07/03 – ANSA.IT
Contro la spina bifida fetale in un centro di ostetricia e ginecologia dell’università di Bonn si potrà praticare l’operazione mininvasiva per endoscopia. Lo annuncia Thomas Kohl pioniere della tecnica in questo campo d’intervento.
Come riferito su Alphagalileo on-line, l’operazione consiste nel chiudere le vertebre laddove i nervi spinali sono rimasti scoperti, inserendo solo tre millimetriche cannule, una per la telecamerina, due per gli strumenti chirurgici ed operando con lo sguardo rivolto a un monitor per guidare gli strumenti.
Secondo quanto raccontato la telecamerina scivola tra la parete dell’utero materno e la spina dorsale del feto anestetizzato, finche il chirurgo non vede la parte di spina dorsale che non si è chiusa correttamente per lo sviluppo delle vertebre. Poi l’esperto, come precisato, applica dei cerotti in GoreTex e li fissa con un materiale di titanio e nichel. La spina bifida, come ricordato, è un’anomalia dello sviluppo fetale che può portare alla nascita a gravi complicazioni come la paralisi della parte inferiore del corpo. In tre centri dell’America, spiega Kohl, i chirurghi cercano di operare il feto con un taglio simile a quello del tratto cesareo, che apre addome ed utero materni. L’endoscopia, riferisce Kohl, sostituisce a quel taglio tre forellini di 4 millimetri di diametro l’uno.
Fino ad ora, rileva l’esperto, abbiamo trattato tre feti con la ‘fetoscopià, uno di questi è morto per essere stato partorito prematuramente. Infatti il parto prematuro è una possibile conseguenza di operazioni sul feto.
L’operazione è difficile, conclude l’autore, le coppie che preferiscono portare avanti gravidanze con feti la cui diagnosi è di spina bifida devono essere coscienti del rischio cui vanno incontro e comunque dopo l’operazione si devono aspettare almeno i primi due anni di vita del bimbo per giudicare il valore effettivo dell’intervento.